L’addio definitivo di Andrea Agnelli alla Juventus porta a un cambio vita dell’ex allenatore del calcio italiano.
Lo scorso novembre Andrea Agnelli si è dimesso dalla sua carica di allenatore della Juventus, a seguito dei procedimenti di giustizia ordinaria e sportiva che lo riguardano per la cattiva gestione della società. Oggi l’ex presidente annuncia di volersi sposare e di lasciare l’Italia.
Dalla carriera alle plusvalenze
Presidente della Juventus dal 2010 al 2023, Agnelli ha guidato i bianconeri verso la vittoria di ben 19 trofei. Anche se considerato come uno dei presidenti più forti in campo sportivo, la vicenda delle plusvalenze dello scorso anno lo ha travolto portandolo alla deriva della sua mitica carriera.
Secondo le accuse rivolte alle Juve, le manovre degli stipendi dei membri avrebbero alterato i bilanci e di conseguenza anche la regolarità della competizione sportiva. Il rigetto del suo ricorso contro la sentenza della Corte d’Appello Federale, che il 20 gennaio lo aveva condannato a due anni di squalifica, ha portato il buio sulla sua storia nella Juventus.
Il Collegio di Garanzia del CONI, ha riconosciuto un vizio nella sentenza di penalizzazione di 15 punti della Juve, ribadendo le condanne per i dirigenti apicali del club. Oltre ad Agnelli, sono stati allontanati anche l’ex Ds Fabio Paratici (30 mesi), il responsabile dell’area tecnica Federico Cherubini (16 mesi) e l’ex Ad Maurizio Arrivabene (24 mesi).
Il futuro di Agnelli
Tuttavia, Andrea Agnelli ha deciso di chiudere un importante capitolo della sua vita che non dimenticherà mai. In prospettiva di un nuovo inizio, l’ex presidente non ha intenzione di lasciare solo la Juve ma anche l’Italia.
Sposerà (prima dell’estate) l’ex modella turca Deniz Akalin, da cui ha avuto due figlie, e poi probabilmente si trasferirà con la famiglia in Olanda. Ad Amsterdam infatti ha sede la Agnelli BV, di cui Andrea è azionista, detenendo la maggioranza delle azioni della Exor.
Inoltre, l’ex presidente continuerà a lavorare al progetto della Superlega al fianco dell’A22 Sports. La sentenza attesa per giugno da parte della Corte di giustizia europea, circa il monopolio dell’ente di Ceferin asserito da Juve, Real e Barcellona, sarà lo spartiacque decisivo per sapere se la Superlega avrà un futuro.